"Qui verra' molta gente gente, qui aiutero' e consolero' tutti"
Alla scoperta della Grotta di Lourdes al Santuario di Chiampo (VI), scelto come Chiesa Giubilare
Quest’anno al Santuario Grotta di Lourdes a Chiampo (Vicenza) si è festeggiato due volte: l’11 febbraio, difatti, oltre a ricordare la prima apparizione della Vergine a Bernadette Soubirous, sono stati ripercorsi i 90 anni dalla costruzione della replica della grotta di Massabielle voluta dal francescano Claudio Granzotto, beatificato il 20 novembre 1994 da papa Giovanni Paolo II. A Chiampo c’erano un convento di frati minori e un collegio di fratini.
I superiori dell’epoca volevano avvicinarli alla devozione mariana e chiesero a Riccardo, noto scultore divenuto poi fra Claudio, di costruire una grotta come quella di Lourdes.
“L’idea era quella di realizzare un’opera contenuta, come tante edicole, ma fra Claudio stravolse i piani”, spiega il rettore, padre Alfio Merlo, 60 anni: “Andò in Francia e, senza scattare foto né prendere alcuna misura, una volta tornato, disegnò la grotta così come la vide a Lourdes. All’inizio i superiori erano incerti circa la sua costruzione, si domandavano se non fosse un po’ eccessiva. Ma fra Claudio rispondeva convintamente: “Qui verrà molta gente, qui aiuterò e consolerò tutti“. E così, anche grazie al sostegno degli abitanti, i lavori proseguirono fino alla conclusione.
Da subito, la grotta diventò luogo di pellegrinaggio molto frequentato, proprio come aveva previsto Claudio. Non tutte le persone malate potevano andare a Lourdes e venire qui era un’ottima alternativa”.
Tuttavia, c’è un aspetto molto importante da tenere in considerazione: la statua di Vergine non è uguale a quella di Lourdes. Il beato Granzotto, infatti, nel realizzarla, ricordò un dettaglio significativo: santa Bernadette Soubirous, che diede le istruzioni allo scultore Joseph-Hugues Fabish che scolpì l’immagine di Maria, quando vide la statua disse: “Non è lei!”. Per Granzotto non è stato facile arrivare al risultato: di fronte alla domanda del superiore del convento che gli chiedeva: “Quando scolpisci la Madonna?”, fra Claudio rispondeva: “Scolpirò la statua quando vedrò la Vergine”.
“Un giorno”, racconta il rettore, “decise di mettersi all’opera: non sappiamo se gli apparve in sogno Maria, perché lui non ne parlò mai. Una cosa è certa: il simulacro che abbiamo, con la sua postura in punta di piedi, slanciata e gli occhi rivolti verso il Cielo è bellissimo”.
Sopra, uno scatto della statua nella grotta di Chiampo.
Quest’anno al Santuario Grotta di Lourdes a Chiampo (Vicenza) si è festeggiato due volte: l’11 febbraio, difatti, oltre a ricordare la prima apparizione della Vergine a Bernadette Soubirous, sono stati ripercorsi i 90 anni dalla costruzione della replica della grotta di Massabielle voluta dal francescano Claudio Granzotto, beatificato il 20 novembre 1994 da papa Giovanni Paolo II. A Chiampo c’erano un convento di frati minori e un collegio di fratini.
I superiori dell’epoca volevano avvicinarli alla devozione mariana e chiesero a Riccardo, noto scultore divenuto poi fra Claudio, di costruire una grotta come quella di Lourdes.
“L’idea era quella di realizzare un’opera contenuta, come tante edicole, ma fra Claudio stravolse i piani”, spiega il rettore, padre Alfio Merlo, 60 anni: “Andò in Francia e, senza scattare foto né prendere alcuna misura, una volta tornato, disegnò la grotta così come la vide a Lourdes. All’inizio i superiori erano incerti circa la sua costruzione, si domandavano se non fosse un po’ eccessiva. Ma fra Claudio rispondeva convintamente: “Qui verrà molta gente, qui aiuterò e consolerò tutti“. E così, anche grazie al sostegno degli abitanti, i lavori proseguirono fino alla conclusione.
Da subito, la grotta diventò luogo di pellegrinaggio molto frequentato, proprio come aveva previsto Claudio. Non tutte le persone malate potevano andare a Lourdes e venire qui era un’ottima alternativa”.
Tuttavia, c’è un aspetto molto importante da tenere in considerazione: la statua di Vergine non è uguale a quella di Lourdes. Il beato Granzotto, infatti, nel realizzarla, ricordò un dettaglio significativo: santa Bernadette Soubirous, che diede le istruzioni allo scultore Joseph-Hugues Fabish che scolpì l’immagine di Maria, quando vide la statua disse: “Non è lei!”. Per Granzotto non è stato facile arrivare al risultato: di fronte alla domanda del superiore del convento che gli chiedeva: “Quando scolpisci la Madonna?”, fra Claudio rispondeva: “Scolpirò la statua quando vedrò la Vergine”.
“Un giorno”, racconta il rettore, “decise di mettersi all’opera: non sappiamo se gli apparve in sogno Maria, perché lui non ne parlò mai. Una cosa è certa: il simulacro che abbiamo, con la sua postura in punta di piedi, slanciata e gli occhi rivolti verso il Cielo è bellissimo”.
Sopra, uno scatto della statua nella grotta di Chiampo.
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