Il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi

Una lode al Signore

Una lode al Signore
Il “Cantico delle Creature”, conosciuto anche come “Cantico di frate Sole”, è stato composto da San Francesco d’Assisi nel 1224. È una poesia, una preghiera, una lode al Signore, che esprime un profondo senso di gratitudine per la bellezza di tutto ciò che Dio ha creato; è un invito al rispetto e all’amore di tutto ciò che ci circonda.  Francesco con questo suo scritto ci lascia in eredità un insegnamento: riconoscere il legame profondo tra noi e il Creato, rispettare le creature e la natura, essere grati verso la Terra in cui viviamo. In questi tempi in cui il caldo, il freddo, gli eventi climatici sono sempre più estremi, queste sue parole risuonano in noi con ancora più forza. 

Guarda i video di commento al cantico delle creature

Riflettiamo insieme sulle parole di Francesco
IL SIGNORE FONTE DI OGNI BENE (video 1)

Il Cantico delle Creature è una poesia che dopo 800 anni è ancora oggi uno scritto che ci insegna ad amare tutto ciò che ci circonda. Canta la bellezza della Creazione: il sole, la luna e le stelle; il vento, l’acqua, il fuoco, ma anche l’esperienza del perdono e della morte corporale.

 

Forse anche tu hai sentito parlare del “Cantico delle Creature, il “Cantico di frate Sole”. È una poesia, uno scritto, composto da S. Francesco ben 800 anni fa. È stata la prima poesia scritta in italiano, un italiano del 1200. 

È una poesia che canta la bellezza del Creato. La bellezza del sole, della luna, delle stelle, del vento, dell’acqua, del fuoco. È una composizione, che san Francesco ci ha affidato. È anche una bellissima preghiera, è una lode, un invito a lodare il Signore, che fa belle e buone tutte le cose, a riconoscere che la creazione è una cosa buona. 

San Francesco ci insegna che tutto è buono, perché tutto viene da Dio.

È un insegnamento anche per noi oggi, quando magari le cose non vanno. Abbiamo vissuto la pandemia, viviamo situazioni di sofferenza, anche nel nostro corpo, anche di malattia. Vorremmo forse dare la colpa a qualcuno. Semplicemente dobbiamo riconoscere che tutte le creature sono fragili.

Affrontiamo anche quindi momenti della prova per lodare il Signore, per riconoscere in lui la fonte di ogni bene, in ogni creatura.

CAMBIARE LO SGUARDO PER RICOSCERCI FRATELLI E SORELLE (video 2)
San Francesco ci invita a cambiare il modo in cui guardiamo il sole, la luna, le stelle, l’acqua, il vento, il fuoco, per andare oltre ciò che vediamo riconoscendoci tutti creature nate dallo stesso Creatore. Il Cantico delle Creature è un invito alla Fraternità: siamo tutti fratelli e sorelle tra di noi.   
 

San Francesco ci invita ad avere uno sguardo diverso da quello a cui noi siamo abituati, uno sguardo che si lascia stupire dal Sole, dalla luna dalle stelle: creature che ci parlano di Dio. Francesco le chiama “frate Sole”, “sora Luna”. Una fraternità, che non si limita ai legami di sangue, ma riconoscendoci tutti nati dal Creatore, siamo fratelli e sorelle tra di noi e con le altre creature. È un invito a riconoscere questo legame profondo, tra noi e con la Creazione

FRATE VENTO, SORELLA ACQUA, FRATE FUOCO (video 3)
Approfondiamo il commento sullo scritto di san Francesco quando descrive fratello Vento, sorella Acqua e fratello Fuoco. Com’erano già preziosi al suo tempo, quanto lo sono ancora per noi tutti oggi.   
 

Frate Vento: Francesco loda il Signore per ogni situazione, per ogni stagione, perché questo è di aiuto a tutti noi: feconda la terra, tutto ciò che sostenta la nostra vita.

Sora Acqua, così utile, preziosa e umile. Francesco applica all’acqua una virtù morale, l’umiltà, perché l’acqua non va in alto, va sempre in basso, così come Francesco che è voluto diventare “fratello minore”, “frate minore”, il più piccolo tra i piccoli.

Frate Fuoco, “il quale illumina la notte”. Al tempo di Francesco il fuoco illuminava le tenebre, e poi riscaldava. Il fuoco ci richiama questo bisogno che abbiamo noi tutti di ritrovarci insieme e di lasciarci illuminare e riscaldare nella relazione di famiglia, nella relazione amicale, riscaldare da Dio

Siamo invitati ad avere uno sguardo fraterno, che si lascia stupire dalla bellezza di tutto ci che ci circonda.

LODE A NOSTRA SORELLA E MADRE TERRA (video 4)
La riflessione riguarda la Terra in cui viviamo, che non solo è sorella, ma anche “madre”, che ci dona ciò di cui abbiamo bisogno per vivere.  
 

Francesco nel Cantico delle Creature loda il Signore e invita noi tutti alla lode per nostra sorella Terra, che è anche madre: ci dona i frutti, i fiori, l’erba; ci nutre. 

Dovremmo imparare a prenderci cura della madre Terra. Papa Francesco insiste molto su questa dimensione, che prende proprio le sue radici in san Francesco. 

L’amore per la natura non è solo qualcosa di poetico: è responsabilità, è rispetto, è non avere un atteggiamento a volte utilitaristico e rapace, nei confronti di questa nostra madre, che ci dona tutto e domanda da noi semplicemente gratitudine.

L’ESPERIENZA DEL PERDONO E SORELLA MORTE CORPORALE (video 5)
Nell’ultima parte del Cantico delle Creature San Francesco ci suggerisce di vivere l’esperienza del perdono e considerare la morte corporale una sorella, che ci accompagna alla vita eterna.  
 

Verso la conclusione del Cantico delle Creature, Francesco loda il Signore per i fratelli e per le sorelle che perdonano. Ci invita a questa esperienza così radicale per tutti noi: vivere il perdono e donare il perdono. 

Laddove noi non siamo capaci di perdonare, fa’ tu o Signore che noi perdoniamo. Perché la vita è fatta anche di “infirmitate”, di “tribolazione”, di fatiche, di dolore. Dobbiamo essere pronti ad affrontarle con un cuore pacificato, perché saremo chiamati a incontrare “Sora nostra morte corporale”. 

Francesco ci ricorda che è come una sorella che ci accompagna al momento più importante della nostra vita, quando la nostra “vita corporale” termina, ma inizia una vita nuova, una vita di grazia, una vita nel cuore stesso di Dio.

Il testo completo del cantico delle creature

Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedizione. Ad Te solo, Altissimo, se konfane, e nullu homo ène dignu Te mentovare.

Laudato si’, mi’ Signore, cum tutte le Tue creature, spezialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significazione.

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Laudato si’, mi’ Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l’ai formate clarite e preziose e belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento e per aere e nubilo e sereno e onne tempo, per lo quale a le Tue creature dai sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Acqua, la quale è multo utile et humile e preziosa e casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la notte: et ello è bello e iocundo e robustoso e forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta e governa, e produce diversi frutti con coloriti fiori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore e sostengo infirmitate e tribulazione. Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po’ skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male. Laudate e benedicete mi’ Signore et rengraziate e serviateli cum grande humilitate.