La storia di fra Ugolino

Fra Ugolino: dalla missione in Albania alla vita nell’Infermeria di Saccolongo

Io sono fr. Ugolino, ho 87 anni e sono qui nell’infermeria di Saccolongo da circa un anno.
Ho vissuto la maggior parte della mia vita a Lonigo dove ero assistente infermiere dei giovani frati ma ho prestato servizio anche in diversi conventi del Nord Italia e per 10 anni sono stato in Albania.

Dell’Albania sapevo solo che il regime era appena caduto e che ora era libera, ma non avevo mai pensato di andare là a prestare il mio servizio.
Poi un giorno, mentre ero a Lonigo, è arrivato un frate che sarebbe dovuto andare là a seguire un piccolo gruppo di novizi. Quando ha saputo che guidavo il pulmino mi ha chiesto di accompagnarlo.

Così sono partito insieme a lui e dopo qualche giorno che eravamo arrivati in Albania mi chiese: “dai, fammi un piacere, rimani qui con me almeno tre mesi. Non c’è nessuno che mi possa aiutare e qui ormai abbiamo 6 novizi”.

Io non sono stato capace di dire di no e quindi ho accettato. Poi dopo tre mesi mi ha chiesto se potessi rimanere un altro poco… e così sono rimasto quasi dieci anni!
Lì l’attività principale era coinvolgere i giovani nelle attività del convento. Con il pulmino li andavo a prendere a casa e li portavo a Messa, poi li riaccompagnavo a casa.
I ragazzi non erano abituati ad andare da nessuna parte ma i genitori, vedendo che eravamo frati, li lasciavano venire volentieri con noi.

Con tutta la comunità, ma soprattutto con i ragazzi, si era creato un bel rapporto; eravamo una comunità vivace ed è dispiaciuto a tutti quando sono dovuto tornare in Italia.
Le gambe mi facevano molto male e non riuscivo più a svolgere il mio servizio come un tempo. Dovevo chiedere spesso aiuto ai miei confratelli anche per delle piccole attività e a me sembrava sempre di essere di peso.

Nell’infermeria di Saccolongo invece abbiamo un luogo che ci accoglie, ci cura e ci sostiene nelle nostre infermità.
Qui tutti abbiamo bisogno di qualcosa e di qualcuno e grazie e scusa sono le parole che più riecheggiano nei corridoi.
Ci aiutiamo tra di noi, proprio come si farebbe in una famiglia, e io sono contento. Cerchiamo di vivere ogni giorno secondo gli insegnamenti che san Francesco ci ha dato: con carità, pazienza e umiltà.

Perché san Francesco aveva tante doti, ma quella principale era l’umiltà ed io nella mia vita ho cercato di poter aiutare i miei fratelli proprio come ha fatto san Francesco.

Anche nella mia debolezza infatti posso continuare a dedicarmi agli altri, ai loro bisogni di anima e corpo, con serenità e gioia. Anche qui posso essere accogliente e pregare per tutti coloro che ci sostengono, che ci vengono a trovare e che hanno bisogno di una parola di conforto. E lo farò finché il Signore me lo permetterà.

Fr. Ugolino, accolto nell'Infermeria di Saccolongo, insieme ad alcuni suoi confratelli

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