Francesco e
i Francescani
Seguendo l’esempio di San Francesco,
viviamo una vita di semplicità, fraternità e servizio.
Scegliamo di stare accanto agli ultimi, annunciando il Vangelo
con la testimonianza concreta della carità.
«E restituiamo al Signore Dio altissimo e sommo
tutti i beni e riconosciamo che tutti i beni sono suoi
e di tutti rendiamogli grazie,
perché procedono tutti da Lui»
(Regola non bollata 17, 17, FF 49)
ESPLORA IL
MONDO FRANCESCANO:
LA VITA DI SAN FRANCESCO
La vita di Francesco è stata il riconoscimento di un dono gratuito dell’amore di Dio, un cammino di vita di restituzione, perché solo l’uomo che non tiene nulla per sé, ma dona tutto se stesso, riesce a camminare in fraternità, guidato dal desiderio del Sommo Bene.
1182 – La nascita
Francesco nasce ad Assisi da Pietro di Bernardone dei Moriconi e Donna Pica Bourlemont, d’origine provenzale.
Riceve la prima formazione in famiglia, specialmente dalla madre Pica, molto devota e pia, frequenta il primo grado di istruzione per 5 anni e riceve poi un’istruzione superiore presso una delle abbazie vicine.
1199-1205: L'infanzia
Francesco vive la sua giovinezza nel pieno del fermento dell’età comunale, aspirando a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina prendendo parte a imprese militari.
Riceve la prima formazione in famiglia, specialmente dalla madre Pica, molto devota e pia, frequenta il primo grado di istruzione per 5 anni e riceve poi un’istruzione superiore presso una delle abbazie vicine.
1205 - La Chiamata
Il ritorno inatteso e solitario da Spoleto genera scalpore nella città umbra e Francesco è provato da emozioni contrastanti.
La ricerca di luoghi solitari, il distacco dalle cose e il silenzio lo portano fino alla piccola chiesa di San Damiano, davanti al cui crocifisso Francesco prega e riceve la chiamata a lavorare per la Chiesa del Signore.
Subito interpreta la voce del Cristo come una richiesta per restaurare la piccola chiesetta. Solo dopo comprende il vero significato di quelle parole:
il Signore lo ha chiamato a lavorare per tutta la Sua Chiesa.
1206 – L'incontro con il lebbroso
I segni della guerra sono ben visibili intorno ad Assisi. Miseria, disordini e malattie segnano le vite di molti uomini e donne e il contrasto tra ricchezza e povertà inasprisce le tensioni nella società del tempo.
Proprio nella primavera di quest’anno Francesco, nel mezzo della sua crisi personale e spirituale, incontra un lebbroso, ultimo tra gli ultimi, e compie un gesto che cambia per sempre la sua vita e ancora oggi ricordiamo: lo abbraccia, gli consegna il denaro che possiede e scopre dentro di sé una nuova gioia
1208-1209: La Regola
Il cammino di conversione di Francesco si completa grazie all’ascolto di alcune espressioni evangeliche, diffuse ad opera dei movimenti pauperistici.
Bernardo di Quintavalle e il sacerdote Pietro Cattani si uniscono a lui, come faranno anche altri negli anni a venire, e iniziano a seguirlo nella sua predicazione tra le strade di Assisi.
Francesco e i suoi primi undici compagni si recano a Roma dove ricevono da Papa Innocenzo III l’approvazione della loro scelta di vita e della loro Prima Regola.
1212 - Sorelle Clarisse
Nella notte della domenica delle Palme, Francesco accoglie Chiara alla Porziuncola e la veste con l’abito religioso.
Chiara trascorre un periodo con le monache benedettine ad Assisi, ma la volontà di condividere totalmente la scelta di vita di Francesco nella povertà e alla sequela di Cristo, la porta a vivere a San Damiano e a dare inizio al Secondo Ordine francescano, l’Ordine delle Sorelle povere, più tardi chiamate Clarisse.
1216: il Perdono d'Assisi
“Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”
il 2 agosto 1216 Francesco annuncia al popolo alla Porzincuola il “Perdono Di Assisi”
Le fonti narrano che una notte dell’anno 1216, san Francesco è immerso nella preghiera alla Porziuncola, quando il Cristo e la Vergine Maria chiedono al poverello di Assisi cosa desideri per la salvezza delle anime. Ed egli risponde:
“Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”
1222 - La Bolla "Cum Dilecti"
Per Francesco e i suoi fratelli inizia un intenso periodo di predicazione in Italia, che a partire dal 1213 li porta a valicare le Alpi e il mare, arrivando anche presso il sultano Melek-el-Kamel e in Terra Santa.
Il Papa Onorio III conferma la piena cattolicità dei frati minori con la bolla “Cum dilecti” e nel capitolo generale del 1221 viene approvato il testo della Regola, detta non bollata.
1223: La Nuova Regola
In un momento molto difficile della sua vita, Francesco si ritira a Fonte Colombo con frate Leone e Frate Bonizzo per scrivere la nuova Regola, più breve.
La Regola viene discussa al Capitolo generale e poi approvata da Papa Onorio III con la bolla “Solet annuere”.
Il 29 novembre 1223 nasce così la Regola bollata dell’Ordine dei Frati Minori, che regola a tutt’oggi la vita dei francescani. È nella notte di Natale dello stesso anno, che Francesco dà vita alla prima rappresentazione al mondo del Presepe a Greccio durante la messa di mezzanotte.
1224 - Le Stimmate
Francesco si ritira in preghiera e penitenza per un lungo periodo alla Verna dove riceve il dono delle stimmate della Passione.
Nelle mani, nei piedi e sul costato di Francesco appaiono i segni visibili dei chiodi della Croce di Cristo e la ferita inflitta dalla lancia del centurione, segno divino che fra tutti i santi il poverello di Assisi si è fatto immagine di Cristo nella sua vita di semplicità, povertà e amore per Dio e gli uomini.
Francesco è Alter Christus.
1224 - Il Cantico delle Creature
Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature.Francesco incontra Chiara a San Damiano e con il peggiorare della malattia agli occhi vi resta per qualche tempo.
É proprio qui che una notte riceve la promessa divina della vita eterna e il mattino seguente detta il testo del Cantico delle creature.1226 – Sorella Morte
Francesco, sentendo la morte vicina,
detta il suo piccolo Testamento per i suoi frati e si fa portare alla Porziuncola,
dove muore nella nuda terra, ultimo fra gli ultimi, la sera del 3 ottobre. Il suo corpo viene sepolto nella chiesa di San Giorgio per poi essere trasferito nel 1230 nell’attuale basilica, due anni dopo la sua canonizzazione da parte di Gregorio IX con la bolla “Mira circa nos” del 19 luglio 1228, fissando la festa liturgica al 4 ottobre.Francesco nasce ad Assisi da Pietro di Bernardone dei Moriconi e Donna Pica Bourlemont, d’origine provenzale.
Riceve la prima formazione in famiglia, specialmente dalla madre Pica, molto devota e pia, frequenta il primo grado di istruzione per 5 anni e riceve poi un’istruzione superiore presso una delle abbazie vicine.
Francesco vive la sua giovinezza nel pieno del fermento dell’età comunale, aspirando a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina prendendo parte a imprese militari.
Riceve la prima formazione in famiglia, specialmente dalla madre Pica, molto devota e pia, frequenta il primo grado di istruzione per 5 anni e riceve poi un’istruzione superiore presso una delle abbazie vicine.
Il ritorno inatteso e solitario da Spoleto genera scalpore nella città umbra e Francesco è provato da emozioni contrastanti.
La ricerca di luoghi solitari, il distacco dalle cose e il silenzio lo portano fino alla piccola chiesa di San Damiano, davanti al cui crocifisso prega e riceve la chiamata a lavorare per la Chiesa del Signore.
Subito interpreta la voce del Cristo come richiesta di restaurare la chiesetta; solo dopo comprende il vero significato: il Signore lo ha chiamato a lavorare per tutta la Sua Chiesa.
I segni della guerra sono ben visibili intorno ad Assisi. Miseria, disordini e malattie segnano le vite di molti e il contrasto tra ricchezza e povertà inasprisce le tensioni.
Nella primavera di quest’anno Francesco, nel mezzo della sua crisi personale e spirituale, incontra un lebbroso e compie un gesto che cambia la sua vita: lo abbraccia, gli consegna il denaro che possiede e scopre dentro di sé una nuova gioia.
Il cammino di conversione di Francesco si compie con l’ascolto di espressioni evangeliche diffuse dai movimenti pauperistici.
Bernardo di Quintavalle e il sacerdote Pietro Cattani si uniscono a lui, come altri negli anni seguenti, iniziando a seguirlo nella predicazione.
Francesco e gli undici compagni si recano a Roma dove Papa Innocenzo III approva la loro scelta di vita e la Prima Regola.
Nella notte della domenica delle Palme, Francesco accoglie Chiara alla Porziuncola e la veste con l’abito religioso.
Chiara, volendo condividere totalmente la scelta di vita di Francesco, vive a San Damiano e dà inizio al Secondo Ordine francescano, poi detto delle Clarisse.
“Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”
Il 2 agosto 1216 Francesco annuncia alla Porziuncola il Perdono d’Assisi.
Le fonti narrano che, immerso nella preghiera, Cristo e la Vergine chiedono a Francesco cosa desideri per la salvezza delle anime. Egli risponde: “Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa ottengano ampio e generoso perdono.”
Per Francesco e i fratelli inizia un intenso periodo di predicazione in Italia e oltre: in Terra Santa e presso il sultano Melek-el-Kamel.
Papa Onorio III conferma la piena cattolicità dei frati minori con la bolla “Cum dilecti”; nel capitolo generale del 1221 viene approvata la Regola “non bollata”.
In un periodo difficile, Francesco si ritira a Fonte Colombo con frate Leone e frate Bonizzo per scrivere una Regola più breve.
La Regola viene discussa al Capitolo generale e poi approvata da Papa Onorio III con la bolla “Solet annuere”.
Il 29 novembre 1223 nasce la Regola bollata dell’Ordine dei Frati Minori. Nella notte di Natale dello stesso anno, Francesco dà vita al primo Presepe a Greccio.
Francesco si ritira alla Verna per un lungo periodo di preghiera, dove riceve il dono delle stimmate della Passione.
Nelle mani, nei piedi e nel costato compaiono i segni della Croce: segno divino che il poverello di Assisi si è fatto immagine di Cristo nella sua vita di semplicità, povertà e amore.
Francesco è Alter Christus.
Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature.
Francesco incontra Chiara a San Damiano e, col peggiorare della malattia agli occhi, vi resta per qualche tempo.
Qui riceve la promessa divina della vita eterna e, il mattino seguente, detta il Cantico delle creature.
Sentendo vicina la fine, Francesco detta il suo piccolo Testamento e si fa portare alla Porziuncola, dove muore nella nuda terra, ultimo fra gli ultimi, la sera del 3 ottobre.
Il suo corpo viene sepolto nella chiesa di San Giorgio, poi trasferito nel 1230 nell’attuale basilica, due anni dopo la canonizzazione (bolla “Mira circa nos”, 19 luglio 1228). La festa liturgica è il 4 ottobre.
il cantico delle creature
Il Cantico delle Creature è un inno di lode e di gratitudine,
un abbraccio alla vita, alla natura, a ogni creatura.
Parole semplici, profonde, nate dall’amore per il Creato
e dal desiderio di sentirsi fratelli di tutto.
IL CANTICO
DELLE CREATURE
Il Cantico delle Creature è un inno di lode e di gratitudine, un abbraccio alla vita,
alla natura, a ogni creatura.
Parole semplici, profonde, nate
dall’amore per il Creato
e dal desiderio di sentirsi fratelli di tutto.
Lascia la tua intenzione di preghiera
I frati la presenteranno al Signore, chiedendo l’intercessione di San Francesco
per te e per le persone che porti nel cuore
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