Una vita dedicata agli altri in missione

Frate Ilario si racconta per te dall’Infermeria francescana di Saccolongo, Padova 

 “Tu sei nato per uccidere o per fare sì che la gente viva bene?”. Sua mamma gli aveva detto proprio così quando, da ragazzino, frate Ilario le aveva confidato di voler diventare un pilota di aerei da guerra. Col tempo ha fatto suo questo saggio consiglio decidendo di indossare il saio e di dedicare oltre 40 anni della sua vita alle persone meno fortunate in Centro America, tra il Guatemala e El Salvador.

Fin dal primo giorno si è adattato con entusiasmo alle tradizioni locali per vivere a fianco delle persone. Non sono mancati i momenti difficili: è sopravvissuto a un violento terremoto e a una lunga guerra civile; è stato un punto di riferimento importante per gli abitanti del posto, che si rivolgevano a lui per essere sfamati, ricevere parole di conforto, pregare.

Racconta che quando celebrava le Sante Messe era rimasto colpito da un gruppo di persone sordomute, che non parlavano e non capivano. Erano degli esclusi della vita della comunità, così non ha esitato ad aprire una scuola per insegnare a loro e ai genitori a comunicare con il linguaggio dei segni. È una delle opere di bene che ha più nel cuore.

Le vite di S. Francesco, S. Antonio e S. Bonaventura hanno sempre ispirato la sua missione. Infatti frate Ilario lo chiamavano “il padre dei Santi”, perché amava raccontare di loro per ispirare le persone a dedicarsi agli altri. 

Spesso riceve messaggi e fotografie di persone che in Centro America hanno fatto la loro Prima Comunione con lui e che ora sono diventati sacerdoti, o addirittura Vescovi. Ricorda con affetto che alcuni di loro non volevano nemmeno entrare in una chiesa e dopo tanti anni si sono convertiti. 

Crede fermamente che ognuno di noi può essere “fratello” del prossimo, e che si può fare solo dimenticandoci di noi stessi e volere il Bene degli altri. Tante volte vediamo delle persone in difficoltà e facciamo anche del bene, ma amiamo l’altro come meriterebbe? S. Francesco ha creato l’ordine dei francescani, dei “fratelli”, per formare persone capaci di donarsi agli altri. Lo stesso che ha cercato Gesù, coi suoi discepoli e gli Apostoli. Il fratello bisognoso rappresenta Gesù, la strada per il Paradiso è la fraternità. 

Le sue parole si caricano di affetto quando si immedesima nel “malato”. Stare vicino a un ammalato non significa solo avere un medico e un infermiere e fornirgli le medicine. Questi sono necessari, ma non bastano! Il malato, nel corpo e nello spirito, ha bisogno delle tue parole dette con il cuore, che lo ascolti, lo fai sentire importante per te. Vuole dirti anche questo: “Se soffri o sei ammalato, cura la malattia e la sofferenza, ma non rifiutarla, perché quando soffriamo ci avviciniamo a Gesù”.

Oggi ha 88 anni e ti parla dall’Infermeria francescana di Saccolongo, dove riceve le cure e le attenzioni necessarie e dedica le sue preghiere a te e ai tuoi cari. Ammette che il suo cuore è rimasto in missione: in quelle terre ha imparato ad amare le persone come suoi fratelli e sorelle e ricorda la loro amicizia sincera, che sa durerà sempre.

Fr. Ilario quando era in missione in Centro America: era felice di celebrare le Sante Messe tra la gente

Fr. Ilario in Italia, dove continua a pregare per te e i tuoi cari

Vuoi mandare una preghiera o un tuo messaggio a fr. Ilario?

Scrivici a info@francescaniperlavita.it e avremo cura di farglielo avere.