San Francesco e i giovani

Parlando di giovani da una parte si può correre il rischio di dire: “i giovani di oggi” non si interessano del Vangelo o della Chiesa; pensano solo a divertirsi. È così facile dare la colpa ai giovani! Dall’altra vogliamo metterci in ascolto di un mondo giovanile, così complesso, frutto di una storia e di cambiamenti culturali che vengono da lontano.

Dobbiamo riconoscere che una minima parte di giovani si interessa alla fede ed è attiva in una comunità o nei gruppi cristiani; la maggioranza non è contraria; i giovani e non solo sono semplicemente indifferenti ad una prospettiva religiosa: la religione non fa parte della loro vita.

Questa è una grande sfida per la Chiesa e per tutti noi.

Nel portare avanti i vari incarichi che mi vengono affidati a favore dei giovani mi accorgo sempre più che non siamo chiamati in prima battuta a pretendere in modo arrogante un loro rientro nelle fila della Chiesa, ma possiamo diventare per loro testimoni di come il Vangelo è una parola promettente: ci dona una libertà e una pienezza che non troviamo altrove.

Il Vangelo ci dona pace gioia.

Questa d’altronde è stata anche l’esperienza del giovane Francesco d’Assisi che, nelle sue arroccate certezze giovanili, ha incontrato una parola del Vangelo che gli ha completamente ribaltato la vita; questo Vangelo è una persona, è Gesù! Questo incontro con Gesù ha trasformato tutte le sue relazioni umane; l’accoglienza dei lebbrosi fino ad allora tenuti a distanza; i primi frati. Cambia la sua vita religiosa: non più fatta di esteriorità ma di intimità e fiducia espressa nel dialogo con il crocifisso di san Damiano.

Mi sembra che dentro queste due direzioni ci possa essere una concreta possibilità perché un giovane possa riscoprire la bellezza della preghiera e dell’incontro con i poveri; la fede non è mai disincarnata e la parola del Vangelo che tocca il vissuto, il nostro cuore, ci spinge verso esperienze di incontro con le fragilità e povertà di tanti nostri contemporanei. Molti adulti scappano! Ma i giovani possono essere audaci e coraggiosi, i giovani sono il futuro delle nostre comunità ecclesiali; sono il lievito dentro la pasta dell’umanità. Per una umanità fraterna. Ma hanno bisogno di testimoni: per questo vogliamo stare vicino a loro con semplicità e umiltà, come “fratelli minori”.

 

fr. Francesco Pasero

Fra Francesco Pasero

Da settembre fa parte della Fraternità di Santo Stefano a Bologna, si dedica al servizio dei giovani.